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October 2012

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From:
Matteo Scarpa <[log in to unmask]>
Reply To:
Discussion list for Italian speaking antennae + Malta <[log in to unmask]>
Date:
Fri, 26 Oct 2012 10:47:55 +0200
Content-Type:
multipart/alternative
Parts/Attachments:
text/plain (15 kB) , text/html (26 kB)
Caro Paolo, cari amici,

prima di tutto mi fa piacere che si discuta anche qui di un tema così
importante e di cui si parlerà alla prossima Agora sicuramente.

Anche io, come Alfredo, sin dall'inizio del mio term come Network
Commissioner ho affrontato questa discussione all'interno del team, proprio
quando il contact si stava formando e le discussioni sui documenti
presentati passavano in mailinglist interna.
Eravamo, a dire il vero, tutti molto entusiasti, di dare questa opportunità
a questi ragazzi e ne condividevamo lo spirito, soprattutto a seguito della
motivation letter presentata. Devo dire che subito avevamo avuto un'ottima
impressione e per molti motivi detti da Paolo c'erano le condizioni per
farli diventare CA già ad Enschede.

Il problema è che nel frattempo, prima di Enschede, i primi dissensi tra il
contact e le antenne azere proprio riguardo il nome, come spiegato
benissimo da Alfredo c'era stato tanto che l'allora Netcommie per quella
zona, Olga, non ha potuto nemmeno annunciare la loro accettazione a contact
all'interno della sua area perchè non sapeva quale nome usare e per non
esasperare la situazione si è cercato di tenere un profilo basso.

Posso dire di non concordare con Antonio riguardo appunto non considerare
importante la questione nome, proprio perchè pur potendo sembrare un fatto
formale, è sostanziale ai rapporti che si potranno avere nella zona
caucasica e alla conseguenze che questo potrebbe portare e che comunque in
parte ha già portato.

La soluzione proposta era quella del doppio nome (che era stata anche
accettata come soluzione dalla antenne Azere) che poteva permettere un
compromesso tra quanto esternato all'interno del territorio del NKR e
quanto al di fuori di esso, quindi in Europa.
Ma proprio qui, a mio avviso, è venuto fuori l'aspetto nazionalistico, che
AEGEE ha sempre combattuto proprio in base alla sua missione e visione dell
Europa, del contact Stepanakaert non accettando in nessun modo questa
soluzione e pretendendo l'unico nome di Stepanakaert.

Loro scrivevano nella loro motivation letter * " ..Our  final   goal  is
 promotion  of  such   high   values   as  democracy ,  tolerance,  human
 rights  , rule   of  law,active   citizenship  and  youth  participation.
I  can   assure   you  that   there will not  be   any  barriers  impeding
 our  cooperation** "*, bhè, al di là che non metto in dubbio la loro bontà
come ragazzi e la loro voglia di entrare a far parte di AEGEE e
condividerne i valori come dice Paolo favorendo prima di tutto Peace and
Stability, uno dei pilasti di AEGEE, quello che mi chiedo e vi chiedo è se
comunque un atteggiamento di chiusura verso un tema come il nome
verificatosi quando si sta creando e formando ancora quella che potrebbe
essere una futura antenna AEGEE, non possa poi degenerare maggiormente in
futuro e creare molti e più gravi danni anche ad antenne già formate e che
hanno una storia alle spalle? La decisione credo sia difficile ed ovvio un
lavoro di noi Netcommies e del CD sulla questione, ma come detto se l'Agora
sarà a decidere spero almeno come fatto qui, se ne discuta prima, non
volendo che persone non informate prendano una decisione a cuor leggero per
loro, ma che influisce pesantemente sulla vita di che in AEGEE ci stà
mettendo tanto!

un abbraccio


Matteo

Il giorno 26 ottobre 2012 09:30, Antonio Violante <[log in to unmask]> ha
scritto:

>  Ciao a tutti,
> i francamente sono molto più ignorante di Alfredo e Paolo, non spevo
> nemmeno dell'esistenza della città di Stepanakaert alias xhanxendi alias
> khankhendi.
> Mi pare di capire però dalle vostre osservazioni, che il problema non è
> tanto decidere come chiamare l'antenna: in fine dei conti, un giorno alcuni
> ragazzi di Campobasso potrebbero protestare perchè AEGEE ha riconosciuto
> Termoli come antenna, che di fatto è in provincia di Campobasso :) Lo so,
> un paragone azzardato... ma è tanto per dire che non credo che AEGEE si
> debba porre il problema di "come si chiama" ufficialmente l'antenna. Si
> chiama come i soci dicono che si chiama, previa verifica che non sia un
> nome di fantasia(e mi pare che non lo sia).
> Il problema qui quindi non è tanto il nome, ma se accettare o meno
> un'antenna fondata da Armeni in una regione che ufficialmente appartiene ad
> un altro stato. Io non ci vedo grossi problemi, a dire il vero. Non vedo
> controindicazioni nel CIA. Ma forse non ho capito bene la questione: perchè
> la fondazione di questo contact dovrebbe provocare la chiusura di altre
> antenne AEGEE? Sarebbe diverso se si scegliesse il nome azero della città
> invece che quello armeno ? Che io sappia, AEGEE-London è stata quasi sempre
> gestita da ragazzi non inglesi. Certo non l'hanno chiamata
> "AEGEE-Quaqquaraqquà", ma di certo nessuno ha impedito loro di
> fondarla/gestirla, anche se non erano di nazionalità inglese... quindi
> perchè dovremmo impedire a degli Armeni di fondare un'antenna AEGEE in una
> regione Azera? perchè Armeni e Azeri sono in conflitto? Questi affari
> internazioni non dovrebbero riguardare AEGEE.
> Come dire che se l'Italia entra in conflitto con la Germania, allora non
> dobbiamo più riconoscere antenne fondate in Germania da italiani, perchè
> altrimenti guai... francamente non lo accetto.
> Non sono d'accordo (al momento) con Alfredo: questa non mi sembra una
> "scelta epocale". Dobbiamo solo seguire la stessa procedura che abbiamo
> seguito per anni con tutte le altre antenne in fase di fondazione, questa
> non deve fare alcuna eccezione: i ragazzi sono ben intenzionati, rispettano
> i principi dell'associazione, sono aperti alle altre nazioni, europeisti,
> ecc ecc ecc ? Benvenuti! Basiamoci per favore solo su questo, non su
> considerazioni che non ci competono.
> Saluti a tutti,
>       Antonio
>
>
> ------------------------------
> Date: Thu, 25 Oct 2012 20:16:00 +0200
> From: [log in to unmask]
> Subject: Re: [RAINBOW-L] IMPORTANTE...prima della Agora di Budapest
> To: [log in to unmask]
>
>
> caro Paolo,
>
> grazie per la mail e per aver sollevato un importante punto che verrà
> discusso alla prossima Agora! :)
>
> Ho seguito da vicino la vicenda (visto che l'anno scorso ero al CD), e so
> anche qualche altro retroscena, per cui mi permetto di completare il quadro
> che tu hai cosi dettagliatamente presentato.
>
> Ho conosciuto Tigran al NWM in Tbilisi l'anno scorso, è un ragazzo d'oro.
> Tuttavia, purtroppo l'impressione che ho avuto non è stata estremamente
> positiva: lui come gli altri ragazzi che fanno parte del Contatto
> Stepanakaert si trovano al centro di una spinosissima questione, e
> vorrebbero AEGEE come prima organizzazione internazionale a riconoscere la
> supremazia Armena su quella Azera.
>
> Per la precisione, il Nagorno-Karbach è una regione Azera a maggioranza
> Armena: nonostante abbia dichiarato l'indipendenza nessuno stato (Armenia
> inclusa) l'ha riconosciuta, lasciandola cosi di fatto una regione / Stato
> Azera.
>
> Essendo a maggioranza armena la città è chiamata Stepanakaert: tuttavia,
> se cercate su google troverete che il nome originale azero è "xhanxendi" o
> "khankhendi".
>
> Quello che il CD chiederà all'Agora di riconoscere (e questo è il CIA a
> deciderlo, non uno scarica-barile del CD ;) ) è la formazione di una
> contact-antenna col nome AEGEE-Stepanakaert, con la firma della Convention
> d'Adhesion, che produrrebbe a livello internazionale di fatto il
> riconoscimento da parte di AEGEE-Europe di una città che per legge "non
> esiste".
>
> Come se non bastasse, questo provocherebbe spiacevoli altri "incidenti
> diplomatici": come Paolo accennava, c'è grosso rischio per le antenne azere
> (ne abbiamo 3 al momento se non erro), sia dal lato associativo che per
> quello personale dei soci (li il "conflitto" è molto sentito, i board
> member sono controllati e schedati dalla polizia e si rischia la chiusura
> delle antenne AEGEE e rischi personali per i soci); da aggiungere, al
> momento Azeri e Armeni non possono "visitare" i propri vicini, perchè per
> legge verrebbero "bannati" dal proprio territorio;
>
> accanto a questo, l'effetto domino si potrebbe estendere a macchia d'olio,
> visto che AEGEE-Tbilisi ha già contattato in passato il CD per comunicare
> che la firma con AEGEE-Stepanakaert provocherebbe di fatto la chisura di
> AEGEE-Tbilisi:il conflitto non riguarda solo Armenia e Azerbaijan, ma
> rientra nei conflitti latenti del secondo dopoguerra e vede il
> coinvolgimento della Russia (ex URSS), e il governo georgiano potrebbe
> vedere il rischio di vedersi riconoscere da un'organizzazione
> internazionale l'indipendenza del Ossezia e l'Abkhazia (regioni georgiane a
> maggioranza Russa che hanno, come per il Nagorno-Karbach, chiesto
> l'indipendenza ma non l'hanno ottenuta).
>
> ovviamente, come potete capire la piega è imponente, e potrebbe
> significare grossi rischi per i nostri membri in quell'area, nonchè la
> perdita di un lavoro storico che ha consentito alla zona caucasica di
> avvicinarsi all'Europa.
>
> Per questo motivo, vi chiedo di valutare attentamente le conseguenze e i
> pro e i contro che comporterà questa scelta: siamo si di fronte ad una
> scelta epocale, ma stiamo anche "decidendo la vita" di altri soci e altre
> antenne.
>
> un abbraccio,
>
> AS
> --
> Alfredo Sellitti
>
> Mobile: +32 487 641 465 (BE)
> Mobile: +39 340 66 13 137 (IT)
>
>
>
> 2012/10/25 paolo santoni <[log in to unmask]>
>
> Ciao a tutti cari amici della Rainbow, ******
> ** **
> sono Paolo Santoni ormai da lungo tempo un "silent reader" di questa
> mailing-list della quale faccio molto volentieri parte da circa 15anni
> (da quando ancora si chiamava MISC-L) , sono infatti diversi anni da
> quando ho finito la parte più attiva delle attività svolte per AEGEE
> (prevalentemente per AEGEE-Firenze, Siena e Pisa).****
>
>
> Sento doveroso però farvi questo accorato appello proprio a pochi giorni
> dall'Agora di Budapest perchè nei prossimi giorni sarà presa una
> importante decisione (che riguarda una questione spinosa per il nostro
> network). ****
>
>
> Sono tornato da pochi giorni da una splendida esperienza di "Summer
> University"
> organizzata da Les Ancien di AEGEEnell'area Caucasica (Armenia- Georgia -
> Nagorno Karabakh).****
>
>
>
> Abbiamo avuto occasione di conoscere i "ragazzi" dell'attuale Contact
> Stepanakert (capital citydel Nagorno Karabakh) dove abbiamo trascorso 2
> giorni. Abbiamo svolto una serata di approfondimento di temi di AEGEE ed
> una presentazione della nostra associazione per i più “inesperti”.****
> E' un gruppo molto affiatato di persone splendide che hanno grande
> curiosità, motivazione, voglia di impegnarsi e una incredibile "voglia di
> Europa".****
>
> A Budapest sarà presente il Presidente Tigran che dovrebbe firmare la
> Convention d'Hadesion per far diventare questo Contact finalmente Contact Antenna
> AEGEE-Stepanakert. ****
>
>
>
> Ma proprio intorno a questo nome ruota una problematica assai spinosa
> sollevata dalle antenna dell'Azerbaijan(e da alcune autorità Azere).****
> Contestano il fatto che il nome Stepanakert sia un nome non Azero(e pure
> offensivo per loro) per una città che invece apparterrebbe ancora al
> Azerbaijan essendo il Nagorno Karabakh una area in disputa internazionale
> fra Armenia e Azerbaijan. ****
>
>
> La area geografica del Nagorno Karabakh è attualmente abitata totalmente
> da Armeni così come lo era (99% di popolazione Armena) prima che la zona
> caucasica entrasse a far parte dell'URSS(intorno al 1920) , ma anche
> durante tutto il periodo sovietico la città si è sempre chiamata
> Stepanakert.****
> Da parte Azera è stato proposto il nome AEGEE-Ankendy (che è una
> nomenclatura azera ed è un vecchio nome non usato da oltre un secolo ), ma
> soprattutto da parte Azera c’è la volonta che non ci sia una antenna in
> Nagorno Karabakh.****
> ****
> Insomma si sta profilando un bel "rebus" internazionale a cui
> AEGEE-Europe è tenuta a dare una scomoda risposta. La "patata bollente" è
> attualmente in mano al CD a Bruxelles, ma sembra che il CD sia piuttosto
> reticente a prendere in modo chiaro una posizione "definitiva". ****
> Visto che la querelle non è definita, è possibile che la questione venga
> proposta per una votazione all'Agora (così il CD si alleggerirebbe dal peso
> di dover prendere da solo questa scomoda decisione) . ****
> ** **
> Il mio sentito appello è affinchè queste splendide persone abbiano la
> possibilità di coronare questo loro sogno di diventare Contact Antenna
> (indipendentemente dal nome usato, anche se la città si chiama a tutti gli
> effetti Stepanakert).****
> Il fatto di chiamare questo local AEGEE-Stepanakert ovviamente non
> cambierebbe nulla al riguardo dello status di “disputed area” del Nagorno
> Karabakh. ****
> ** **
> *Uno degli obiettivi che AEGEE ha sempre perseguito in questi anni è il
> tentativo di allargare il più possibile il nostro Network, inoltre le
> attività dovrebbero essere sempre ispirate dallo storico pillar di “PEACE &
> STABILITY”. *
> *Proprio questi sono gli ideali che ci dovrebbero guidare in questa
> difficile decisione al fine di portare uno spiraglio di Europa in un
> angolo di **mondo **dove attualmente l'Europa sembra molto lontana. *
> ** **
> VIVA AEGEE-Stepanakert!!!****
> ** **
> Mi scuso per il tempo che vi ho “rubato” , e vi saluto calorosamente col
> consueto Europeanly yours!****
> Paolo Santoni ****
> Les Ancien AEGEE-Europe ****
> ****
> ****
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*Matteo Scarpa*
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